“There’s no need for anger, There’s no need for blame (…): Farewell Angelina, The sky is trembling And I must leave” – “Farewell”, Bob Dylan (1963)
“E non ci penso più, e non ci penso più” – “Riccione”, Thegiornalisti (2017)
Finisce nel modo più inatteso l’edizione 2018/19 della Ragamuffin Championship, con la ALF che con una vera e propria impresa sportiva conquista la terza Coppa di Lega della sua storia ai danni dei campioni uscenti della Tajlì.
I biancoverdi si esaltano nel match più importante della stagione e in un’altalena di emozioni certificano il proprio trionfo con un sigillo del solito Gervinho e con quello dell’insolito Vicari: pilastro tuttofare della permeabilissima difesa ALFiana. La faccia tonda del moretto di Basciani conquista cosi la copertina del nostro sito e vi rimarrà appesa per tutta l’estate: a ricordo del magico finale di stagione della ALF che con uno sprint al fotofinish ha saputo evitare l’ultimo posto in classifica di campionato. Ed ha saputo finalmente dismettere dalla propria bacheca il fetente trofeo nero: a favore della ben più ambita Coppa dalla foglia d’alloro.
La Tajlì saluta la stagione che se ne va con in bocca il sapore amaro della sconfitta: la attendono giorni “che passano pigri, e lasciano in bocca, il gusto del sale”. Sale che servirà a lavare le ferite di un’annata piuttosto deludente.
La A.C. Melzi si aggiudica la seconda finale di giornata: battendo la Lua in un match senza storia. Con la conquista della “coppetta” i lanceri di Accattapane certificano la propria crescita costante, osservata per tutta la seconda parte di stagione: e colorano di un arancione che sa di futuro un’annata che all’inizio aveva riservato solo sfumature di grigio.
Il resto della ciurma è già “tutta al mare a mostrar le chiappe chiare” e cosi la Redazione, stanca di guardare il mondo dalla luce biancastra del proprio pc, va in vacanza: chiudendo le saracinesche di questa rubrica (quasi) settimanale. Rimangono i volti, i sorrisi e le lacrime di una stagione vissuta al fulmicotone: e la consapevolezza che tutto passa e “todo cambia”.
Ce ne andiamo, si, ma come dice il dolce Gabbani nel suo “Fra le granite e le granate”: “Eppure non partiamo mai, Ci allontaniamo solo un po’, Diamo alla vita un’ora, Perché al ritorno sembri nuova”.
Au revoir cari lettori o per usare le parole dello stimato Guccini: “Farewell: non pensa(te)ci e perdona(te)mi se vi ho portato via un poco d’estate con qualcosa di fragile come le storie passate.”
Antonio | Tajlì | 2 | 1 |
Tommaso | Lua O.p. | 1 | 0 |